AIL Treviso

Teatro terapia

Progetto di supporto per le persone che attraversano le diverse fasi terapeutiche del Linfoma di Hodgkin e dei Linfomi Non Hodgkin

Elaborare il disagio, la paura, la sofferenza legata al percorso della malattia e della chemioterapia, per ritrovare in sé e anche nei propri familiari la forza per avere la migliore qualità di vita possibile.”

Un progetto pilota accolto favorevolmente anche dai medici, che hanno riscontrato un positivo cambiamento nel comportamento dei pazienti, anche nella percezione della terapia come momento curativo e non solo di disagio.

Da qui anche il chiaro supporto della ULSS e della stessa AIL, che hanno visto subito favorevolmente questa iniziativa, la prima ad essere stata realizzata in queste patologie, e che in futuro vuole coinvolgere più persone ed aprirsi anche ad altre aree di malattia.

Il progetto nasce dall’esigenza di «attivare nuovi punti di vista, lavorando su due dimensioni: di gruppo ed individuale – spiega il dottor Filippo Gherlinzoni, Primario della Unità Operativa di Ematologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso:
– la prima porta alla sperimentazione del rapporto con gli altri attraverso la formazione di un gruppo eterogeneo, che garantisce il confronto tra persone a diversi stadi di malattia e linee di terapia.
– la seconda dimensione invece è individuale, e favorisce l’esternalizzazione e la comunicazione della sofferenza attraverso il proprio corpo, con l’aiuto di gesti e parole, affinché anche la terapia non venga percepita come qualcosa che crea danni ma curativa».